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Piano di Risparmio

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PAC Piano Accumulo Capitale: piano di risparmio

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Il Piano di Accumulo Capitale è sicuramente uno dei piani di risparmio più consigliati dagli istituti di credito per la sua semplicità ed accessibilità ad ogni individuo. Per le modalità con cui viene messa in atto è una tipologia di investimento che può essere adattata alle esigenze di ogni categoria di risparmiatore.

Il PAC è una soluzione di investimento basata su dei versamenti periodici che permette di mitigare le oscillazioni del mercato. Il Piano di Accumulo Capitale, così come tutti i moderni piani di risparmio, trova la sua origine da una strategia finanziaria che nasce negli anni ‘50 e conosciuta con il nome di Dollar Cost Averaging, DCA, grazie a Benjamin Graham, il padre dell’analisi fondamentale e il principale ispiratore di Warren Buffett.

Si tratta di una tecnica di investimento che prevede un acquisto di un certo  numero di azioni, tipicamente quotato, a cadenze regolari, mensile, trimestrale o annuale, impiegando sempre la stessa quota di risparmio, in modo da acquistare più “quote” nei periodi in cui il mercato scende e meno nei periodi in cui sale, così da beneficiarne quando il mercato si stabilizza.

Benjamin Graham, padre della teoria del “value investing“, riteneva che, per rendere più efficiente la strategia di investimento, sarebbe stato meglio integrare un maggiore frazionamento delle cadenze di investimento e diversificare su quanti più titoli possibile, per evitare di rimanere intrappolato nei rischi specifici dei singoli titoli.

Un Piano di Accumulo Capitale si realizza, sottoscrivendo solitamente dei fondi comuni di investimento, fondi gestiti da società di gestione del risparmio, SGR, che hanno il compito di investire i capitali versati dai diversi risparmiatori, come se appartenessero ad un unico patrimonio. Investimenti effettuati in attività finanziarie, in immobili e con particolare attenzione alla riduzione del rischio oppure aderendo agli OICR, ovvero agli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio come le SICAV, che sono delle S.p.A. di intermediazione finanziaria e che si occupano di investire il capitale raccolto, attraverso l’offerta delle proprie azioni al pubblico.

Cos’è il PAC, Piano di Accumulo Capitale?

PAC è una forma di investimento a sottoscrizione volontaria che sfrutta uno o più strumenti finanziari, rappresentati da dei fondi d’investimento, che sono i principali strumenti su cui si orientano i PAC, degli ETF, Exchange Trade Funds, oppure da altri OICR, Organismi di Investimento Collettivi del Risparmio.

In sostanza è un piano di risparmio molto semplice e flessibile che, attraverso dei versamenti periodici che possono essere anche di piccolo importo, permette, in un lasso di tempo definito, di costruirsi un capitale, senza preoccuparsi dell’andamento del mercato nel breve periodo. E’ una forma valida per ogni tipo di risparmiatore, che ha la possibilità di definire la strategia di investimento più adatta alle proprie esigenze ed ai propri obiettivi finanziari, definendo lui stesso l’importo da versare e la durata del piano.

Questa possibilità di poter dilazionare i pagamenti consente di moderare i rischi dell’investimento e di far accedere a questa tipologia di piano anche chi non ha importanti disponibilità economiche, in quanto gli importi da versare non devono essere necessariamente pari a grandi quote di risparmio. Il piano di accumulo capitale è da non confondere con quello di investimento del capitale, il PIC, che ha caratteristiche diverse di cui quella più importante è il versamento dell’intero investimento in un’unica soluzione.

Quella del piano di investimento del capitale è la soluzione ideale per chi ha una forte propensione al rischio, dispone di grande liquidità e conseguentemente si aspetta dei rendimenti più alti. Un Piano di Accumulo Capitale invece viene proposto o, per meglio dire, è più indicato per tutti quelli che, pur avendo un profilo di rischio medio, desiderano rendimenti maggiori rispetto a quanto può offrire il mercato finanziario. Un’altra categoria che sceglie questa modalità di investimento è il genitore che vuole accantonare dei risparmi per i propri figli, senza che il valore reale di questa somma messa da parte sia intaccata dall’inflazione. Infine il PAC è il giusto rimedio per l’imprenditore oppure per chi lavora con la Partita Iva che non ha diritto ad una pensione statale e sottoscrive un piano di accumulo come soluzione alternativa.

piano accumulo capitale

Come funziona il PAC?

Il funzionamento del PAC è piuttosto semplice: l’investitore sceglie di destinare una somma di denaro a cadenza regolare. Grazie alla gestione costante di professionisti, questi soldi vengono destinati per investimenti a basso, medio o alto rischio, a seconda della scelta del sottoscrittore. Al termine della durata del piano di accumulo, il risparmiatore potrà accedere alla somma di denaro accumulata con l’aggiunta dell’apprezzamento maturato nel tempo, che altro non è che la differenza tra il prezzo di acquisto degli asset finanziari in cui è stato veicolato l’investimento e il loro prezzo di vendita quando il PAC viene chiuso, disponendo così dei suoi risparmi aumentati.

Come accennato all’inizio, la maggior parte delle banche e degli istituti finanziari, quando propongono un PAC, solitamente suggeriscono, tra i vari fondi comuni di investimento disponibili, quelli che sentono più idonei alle necessità del risparmiatore o, per meglio dire, al suo profilo di rischio. Questa valutazione viene effettuata in base all’età, alle inclinazioni ma soprattutto, rispetto alla sua disponibilità economica ed a quanto un investitore sia disponibile a rischiare: per esempio, quando ci si trova di fronte ad una persona che preferisce un piano di accumulo di durata breve e poco rischioso, viene proposto un fondo obbligazionario che però è anche quello meno redditizio.  

Se invece un risparmiatore è orientato ad avere dei rendimenti più alti ed è disposto a realizzare un investimento a lungo termine, allora gli viene proposto un fondo azionario che è sì maggiormente rischioso ma, disperdendo gli investimenti in un arco di tempo più ampio, eviterà di incorrere nelle fluttuazioni del mercato.

Per un investimento a medio termine, esiste invece una soluzione intermedia che è quella rappresentata da un fondo bilanciato, caratterizzato anche da un rischio e un rendimento di valore medio.

Un’ottima alternativa ai fondi comuni è il crowdfunding immobiliare, una forma di investimento rischiosa ma remunerativa con cui il risparmiatore può finanziare, anche con una piccola somma, imprese di ogni tipo, in prevalenza start up. E’ un modo di investire molto conveniente in quanto non esistono costi nascosti e vincoli sul versamento periodico delle somme. 

Altrettanto allettanti sono gli ETF che, essendo fondi dalla gestione passiva che replicano gli indici di mercato, si fanno preferire, rispetto a quelli comuni, per semplicità, elasticità, economicità e trasparenza.

Quando pensare ad un Piano di Accumulo Capitale? 

Non esiste un momento storico preciso per pensare ad investire in un Piano di Accumulo Capitale perché ogni momento può essere quello giusto. Il PAC, anche se la durata minima in cui può essere pianificato è di un anno, diventa una soluzione ottimale se si estende per un periodo di medio-lungo termine, ecco perché prima si comincia e meglio è: il consiglio degli esperti è quello di realizzare un piano che abbia mediamente una durata di almeno 6-7 anni, anche se un investitore può comunque scegliere una strategia che si prolunghi molto di più, dai 10 fino ai 40 anni. 

Per sottoscrivere un piano di accumulo di capitale, la soluzione più semplice è quella di rivolgersi al servizio consulenza del proprio istituto bancario che aiuterà il risparmiatore a scegliere i prodotti a disposizione ed a decidere la periodicità dei versamenti, insieme al valore del loro importo. Questa è la soluzione migliore per chi è completamente a digiuno di nozioni di finanza e non ha mai investito in un fondo; se invece sei una persona che ha già una certa competenza nel settore, puoi optare per una soluzione on line che ha costi nettamente inferiori, e dove puoi trovare, nei portali che si occupano di investimenti, un vasto catalogo di prodotti e scegliere quello più adatto alle tue esigenze. In questo caso, visto che sarai responsabile in prima persona e non potrai sbagliare la scelta di dove investire, il mio consiglio è quello di valutare con attenzione le offerte presenti sul mercato, non avendo fretta di selezionare l’opzione migliore. Una soluzione di mezzo, valida per chi è agli inizi ma che vuole comunque garantirsi il massimo vantaggio economico, è quella di rivolgerti ad un broker indipendente oppure a servirsi di quei siti che offrono direttamente un servizio di consulenza: in entrambi i casi, affidarsi ad un esperto del settore, ti solleverà da numerose preoccupazioni e ti assicurerà un PAC più efficace.

Quanto investire? 

Una delle caratteristiche principali dei piani di accumulo capitale è che ogni investitore può decidere quanto investire: non esiste un vero e proprio limite sul quantitativo di denaro che puoi versare e che non deve costituire per forza una grande quota di risparmio. In un PAC l’aspetto più importante è di essere regolari e costanti nel versamento, stabilendo una cifra minima che non avrai difficoltà a investire in ogni scadenza e che, se in determinati periodi possiedi maggiori disponibilità, oltre a quelli prestabiliti al momento della sottoscrizione, puoi eventualmente incrementare con dei depositi aggiuntivi. In base alle tue possibilità economiche, puoi decidere un numero di rate annuali, scegliendo quella più adatta a te, oppure stabilire di versare in un’unica rata in corrispondenza, per esempio, della tredicesima. 

Per quanto riguarda invece il tempo necessario affinché i propri risparmi producano un effettivo ritorno sull’investimento, dipende dalla tipologia del piano di accumulo capitale che hai sottoscritto e quelli maggiormente remunerativi sono anche quelli che comportano un rischio maggiore. Quando poi si apre un PAC, oltre alla somma da investire, bisogna prevedere anche una cifra per i costi che questo tipo di investimento comporta: uno di sottoscrizione iniziale, anche se non si tratta di un importo molto oneroso, ne esiste anche un altro, una sorta di penale, qualora si volesse chiudere il piano di accumulo anticipatamente.

Inoltre, a seconda delle caratteristiche del fondo di investimento a cui hai aderito, ti verrà richiesto anche il versamento anticipato di una somma che può variare dalle 3 alle 12 rate dell’importo concordato.

Altre spese da tenere conto sono quelle relative ai diritti fissi che si definiscono in fase di iscrizione iniziale e sono un costo che viene trattenuto sull’importo del versamento di ogni singola rata: qualora questa quota fosse particolarmente impegnativa, conviene ridurre il numero delle rate annuali. Infine, come succede per ogni fondo, al risparmiatore viene richiesto un contributo sui costi del suo mantenimento e che varia a seconda dell’ente con cui si viene sottoscritto.

PAC: tutti i vantaggi 

Vediamo ora quali sono i maggiori vantaggi che un PAC può offrire. Uno dei benefici principali di un piano di accumulo capitale è la sua flessibilità, nel senso che è possibile per il sottoscrittore personalizzarlo, scegliendo l’importo, la periodicità dei versamenti, la durata e il fondo di destinazione. Non si ha poi nessun vincolo ad impegnare somme ingenti di capitale ma si può iniziare sottoscrivendo quegli strumenti finanziari sulla base delle disponibilità del momento e, nel caso sopraggiungessero problemi economici, è possibile, pagando una penale, interromperlo in qualsiasi momento. Altri vantaggi sono la rateizzazione dei depositi e la costanza, versando le piccole quote prestabilite a cadenza regolare e suddividendo l’investimento in base alle capacità di risparmio.

Un altro aspetto molto vantaggioso del PAC è che dà la possibilità di diversificare gli investimenti, delegando ad un fondo comune l’acquisto di diversi strumenti finanziari.

Inoltre, investendo su un periodo a lungo termine, la loro sottoscrizione sarà dilazionata su quasi tutte le condizioni di mercato, eliminando così il rischio tipico della stagionalità degli investimenti e consentendo, con la cadenza regolare dei depositi, di evitare anche tutte le fluttuazioni dovute a fattori temporali. La decisione poi di sottoscrivere regolarmente degli strumenti finanziari, attraverso delle somme stabilite sin da subito, darà la certezza di circoscrivere il rischio di subire delle grandi perdite che invece possono derivare da un investimento fatto in un’unica soluzione e al momento sbagliato. 

Infine, facendosi affiancare da un professionista esperto del settore, non si correrà neanche quello di investire in modo irrazionale, seguendo magari le mode del momento.    

Svantaggi di un Piano di Accumulo Capitale

Come per tutte le tipologie di investimento, insieme ai benefici, anche per i Piani di Accumulo Capitale esistono degli svantaggi. Il maggior limite di un PAC risiede nel fatto che, dopo un certo periodo di tempo, l’acquisto di nuove quote del fondo inizia ad incidere molto poco sulla media del prezzo, esponendo maggiormente l’investimento al rischio qualora dovesse verificarsi una prolungata fase ribassista, che potrebbe portare anche alla perdita dell’intero investimento. 

Altri svantaggi possono essere gli alti costi di gestione e di sottoscrizione; ci sono poi da considerare anche i rischi che possono nascere e che possono essere sia di natura personale che finanziario. Nel primo caso potrebbero cambiare in maniera imprevista le proprie condizioni economiche e si potrebbe creare la necessità di avere un immediato bisogno di liquidi, magari a causa di un imprevisto esterno: di conseguenza, si potrebbe prospettare l’eventualità di dover uscire dal fondo anticipatamente, rispetto alla scadenza precedentemente indicata e di dover quindi pagare una penale che, se prevista, è solitamente abbastanza elevata, visto che i diritti fissi si applicano su ogni rata.

In tal senso un consiglio utile è, prima di sottoscrivere un PAC, di ragionare con calma su durata ed importo della rata e di sceglierne uno che consenta un maggiore margine di flessibilità e che permetta la riduzione o la sospensione dei versamenti, nessuna penale e la possibilità di cambiare il prodotto “di base” su cui investire.

Finanziariamente, invece, il rendimento del fondo potrebbe essere condizionato negativamente dal mercato in cui sono stati investiti i soldi e, anche se le probabilità di perdere tutto l’investimento sono assai basse, si potrebbero verificare dei casi prolungati di basse performance che potrebbero portare a non farti vedere accumuli di rendimento particolarmente significativi per un po’ di tempo, facendoti decidere di voler chiudere il PAC in anticipo. 

Purtroppo, anche se le fluttuazioni sono tipiche di ogni mercato e di conseguenza esiste sempre la possibilità di perdere tutto o in parte il capitale investito, le situazioni di ribasso, che ciclicamente si verificano, sono sicuramente il momento peggiore per interrompere questa tipologia di strumento finanziario. 

Come ho già detto prima, per minimizzare i rischi di investimento legati ad un piano di accumulo del capitale, è necessario procedere con un’analisi preventiva ed attenta, determinando con esattezza la disponibilità economica da voler destinare all’investimento nel PAC e considerando di mettere da parte anche una quota di emergenza, in modo da coprire gli eventuali imprevisti che potrebbero verificarsi durante gli anni di vita del Piano.

Infine individuare dei fondi affidabili, meglio se diversificati, e scegliere quelli con i rischi più bassi, anche se sono quelli caratterizzati dai rendimenti minori, potrebbe essere la soluzione più idonea per trovarsi maggiormente al sicuro. 

 

 

Giulio Benvenuti
Sono fondatore di un hedge fund e fornisco consulenza sulla creazione e sviluppo di hedge fund e veicoli d’investimento con sottostante finanziario, real asset e private Equity / Venture Capital.

Dopo aver lavorato diversi anni in due tra le principali reti di consulenza finanziaria in Italia, ho avviato un attività in proprio fornendo in modo indipendente advisory finanziaria e specializzando le mie competenze negli hedge fund.
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