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Chi è George Soros? Conosciamolo

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George Soros è sicuramente uno dei personaggi più controversi del nostro tempo, capace di scatenare intorno alla sua figura delle vere e proprie risse dialettiche. Soprattutto in Italia viene ricordato per l’operazione speculativa contro la lira del 1992 che gli ha permesso di guadagnare attraverso il suo fondo Quantum, una cifra stimata in 1,1 miliardi di dollari.

Economista e filosofo, imprenditore e filantropo, George Soros viene considerato come uno degli uomini più influenti del panorama mondiale.

Soros, il cui vero nome è György Schwartz, nasce a Budapest il 12 agosto 1930 da una famiglia benestante ebraica. Il padre Theodor Schwartz, che cambiò successivamente nome in Tivadar Soros per sfuggire nel 1936 al crescente antisemitismo ungherese, era un avvocato liberale e cosmopolita ed un ex ufficiale dell’Imperial regio Esercito che aveva combattuto la Prima Guerra Mondiale, rimanendo prigioniero in Russia.

Durante gli 11 mesi di occupazione nazista in Ungheria, riuscì a salvare i propri cari, oltre ad altre centinaia di famiglie ebraiche, facendosi beffe dei tedeschi ed avendo il merito di raccontare queste sue peripezie in un memoriale autobiogafico, “Ballo in maschera a Budapest”.

Nel 1947, per sfuggire alla politica filo sovietica dell’Ungheria e alla dittatura comunista, George si trasferisce nel Regno Unito dove si iscrive alla London School of Economics, lavorando come cameriere e fattorino. Qui studia con il filosofo austriaco naturalizzato britannico Karl Popper e si innamora delle sue ideologie che sono un inno alla democrazia e alla libertà dei popoli e che avranno il merito di influenzarlo in tutte le sue attività successive, erigendolo a paladino dei più deboli.

Dopo essersi laureato con un master in filosofia, fece diversi lavori tra cui il commesso viaggiatore di souvenir turistici nei resort di mare nel Galles.

Solo nel 1954 ottiene il suo primo lavoro in una banca commerciale e, dopo aver fatto domanda di assunzione presso una società di intermediazione a New York, nel 1956 si trasferisce negli Stati Uniti, specializzandosi negli investimenti su mercati europei. Per niente entusiasta di questa sua attività, fa ritorno in Inghilterra per continuare i suoi studi filosofici ed inizia a muovere i primi passi nel mondo della finanza speculativa.

Nel 1966 avvia un fondo per mettere in pratica le sue strategie commerciali e trarre profitto dalle sue teorie filosofico-economiche. Grazie al successo di questo fondo, Soros entra in contatto con Jim Rogers, un investitore con cui fonda nel 1969 il suo suo primo hedge fund, Double Eagle, con un capitale iniziale di quattro milioni di dollari.

Con il denaro accumulato costituisce Soros Fund Management, inaugurato nel 1969 ed ancora oggi operante, che nel corso degli anni diventa uno dei fondi di investimento più remunerativi della storia e con cui diviene uno degli economisti più influenti e ricchi del mondo, accumulando un capitale personale di circa 25 miliardi di dollari.

George Soros e l’Italia

Anche se quando si parla di George Soros in relazione all’Italia, si ricorda soprattutto l’operazione speculativa contro la lira del ‘92, negli ultimi anni George Soros è stato accostato al nostro Paese per alcuni botta e risposta con Matteo Salvini e negli ultimi mesi per alcuni apprezzamenti nei confronti del premier Draghi.

Nel giugno 2018, durante il Festival dell’economia che si stava svolgendo a Trento, Soros attaccò il nostro governo dell’epoca di stampo leghista, affermando, preoccupato per l’influenza della Russia sull’Europa in generale e sull’Italia in particolare, che l’esecutivo gialloverde fosse favorevole alla cancellazione delle sanzioni nei confronti dell’ex Unione Sovietica.

Il finanziere di origini ungheresi, convinto assertore delle politiche liberali, era convinto già allora, prevedendo quanto sta accadendo da un anno a questa parte, che Putin volesse dominare l’Europa per sfruttarla, in quanto l’economia russa poteva contare solo sulle materie prime e sulla popolazione e paventava, per cercare consensi ed alleati, una stretta connessione con Salvini e dei possibili finanziamenti del Cremlino alla Lega.

Non si fece attendere la risposta di Salvini che affermò che il suo partito non aveva mai preso soldi e che Putin, sue testuali parole, era “uno degli uomini di stato migliori e mi vergogno del fatto che in Italia venga invitato a parlare uno speculatore senza scrupoli come Soros”.

Ad ottobre dello stesso anno ci fu una seconda polemica tra i due e questa volta fu il leader del Carroccio a sferrare per primo il suo attacco, affermando che l’aumento dello spread di quel periodo fosse da attribuire ai fondi speculativi americani e alle pressioni sul mondo della finanza, quindi a uomini come Soros.

Due anni dopo, nuova contesa tra gli stessi contendenti, con Soros che, in un’intervista al giornale olandese De Telegraaf, si diceva preoccupato per l’Italia e per la politica anti-migranti della Lega e anche del Movimento 5 Stelle, dove c’erano al potere esponenti che volevano uscire dall’euro e dall’Unione Europea. In quel caso la risposta ironica di Salvini fu che essere attaccato da uno “speculatore senza scrupoli e nemico dell’Italia, sostenitore dell’immigrazione clandestina e finanziatore di Ong di ultrasinistra” era per lui un onore ed una medaglia.

Questi scontri duri sono l’espressione delle ideologie contrapposte dei due attori: da una parte Soros, globalista, che ha come obiettivo quello di diffondere le idee filosofiche di una società aperta del suo mentore Karl Popper e dall’altra invece Salvini.

Se con il leader della Lega ci sono stati contrasti, a Draghi invece Soros ha riservato parole lusinghiere, incoronandolo come il leader europeo più capace di portare avanti il progetto per un’Europa federale.

A maggio di quest’anno a margine del World Economic Forum, incontrandosi con i giornalisti, Soros, dopo aver affermato che l’invasione in Ucraina è l’inizio della terza guerra mondiale, ha dichiarato di aver scritto una lettera a Draghi in cui gli ricorda che è l’Europa ad avere i gasdotti e che quindi è lei ad avere una posizione di preminenza rispetto alla Russia, incitandolo così a proseguire nel suo progetto federalista in Europa.

L’operazione speculativa contro la lira 1992

Come accennavo prima, Soros, è per tutti colui che ha organizzato l’operazione speculativa del 1992 che costrinse l’Italia ad uscire dal Sistema Monetario Europeo. Soprattutto in questo periodo che festeggia i suoi 30 anni, non si può non ripensare a quel mercoledì nero del 16 settembre 1992.

Quel fatidico giorno, passato alla storia come il Black Wednesday, Soros, avendo percepito la fragile posizione del Regno Unito e dell’Italia all’interno del Sistema Monetario Europeo, SME, portò un attacco speculativo di incredibile portata, prima alla Sterlina e poi alla Lira, attraverso il suo fondo Quantum con un danno per Londra di 3 miliardi e 300 milioni di sterline e per la Banca d’Italia di 15 miliardi di lire.

In questa sua azione speculativa riuscì a vendere allo scoperto la valuta Britannica per un valore di 10 miliardi di dollari, costringendo il Regno Unito ad abbandonare il Sistema Monetario Europeo e a svalutare fortemente la sterlina, guadagnando più di un miliardo di dollari.

Non contento in quello stesso giorno, lette le dichiarazioni della Bundesbank che affermava che non avrebbe coperto la lira da eventuali perdite di valore, orchestrò un’operazione analoga ai danni della nostra valuta, obbligando la Banca d’Italia, per coprire il cambio, a vendere 48 miliardi di dollari di riserve che deprezzò la lira del 30%, costringendo il nostro Paese ad uscire dallo SME.

Ricordiamoci che, per rientrare, il nostro istituto centrale fu costretto ad operare una manovra finanziaria di circa 93 mila miliardi di lire, una delle più pesanti della storia.

Soros, che all’epoca si dice che abbia guadagnato 280 milioni di dollari, non si è mai pentito di queste sue speculazioni anzi, a proposito di quella contro l’Italia, affermò che fu un’operazione finanziaria legittima in quanto basata sulle asserzioni della banca tedesca che avrebbe smesso di appoggiare il cambio fisso della lira italiana al marco tedesco, puntando il dito contro i legislatori che le avevano permesse.

Soros fu sicuramente la mano che armò la pistola e diede l’ultima spinta ma il crollo della lira era già in atto per l’accumulo di un debito pubblico enorme degli anni ‘80 e la fuga dei capitali all’estero di quei primi anni ‘90.

Le parole di Soros furono queste: ” Il mio attacco speculativo contro la lira fu legittimo. La Bundesbank dichiarò che avrebbe sostenuto la valuta italiana, bastava saper leggere.”

Le ultime news su George Soros

Fino ad ora ho raccontato del George Soros finanziere e speculatore ma ce n’è un altro, forse meno conosciuto, politico e filantropo. Come convinto sostenitore della società aperta, Soros è da sempre un sostenitore del Partito Democratico degli Stati Uniti, sovvenzionandone le iniziative civili, sociali e gli appuntamenti presidenziali:

  • nel 2004 donò 27 milioni di dollari per evitare la rielezione di George Bush Jr,
  • nel 2020 donò 28 milioni e 300mila dollari per impedire la rielezione di Trump.

Fra il 1984 e il 2017, Soros ha destinato 34 miliardi di dollari al finanziamento delle operazioni delle sue Open Society nel mondo, si è battuto infatti per la caduta del comunismo nell’Europa centro-orientale, finanziando Solidarność in Polonia, Charta 77 in Cecoslovacchia, la dissidenza antigovernativa in Ungheria e le attività di Andrei Sakharov nell’Unione Sovietica.

Le attività delle Open Society hanno continuato ad esercitare anche dopo la Guerra Fredda ed anzi si sono estese all’intero spazio postsovietico, dal Caucaso meridionale all’Asia centrale, alimentando nel 2003 la rivoluzione georgiana e nel 2004 quella ucraina.

Per questo motivo nel corso degli anni sono state bandite o denunciate in Kazakistan, Albania, Israele, Turchia e soprattutto in Ungheria dove il primo ministro Orban ha di fatto creato delle leggi apposite che potessero restringere e controllare l’operato delle organizzazioni non governative, disponendo la chiusura della Central European University, fondata e finanziata dal magnate-speculatore.

Da quando ha iniziato ad interessarsi di politica, Soros è stato spesso associato, per il suo pensiero “liberal”, a diverse dietrologie che lo volevano a capo di molti complotti:

  • pianificare la “sostituzione etnica” degli europei tramite l’immigrazione di massa dai paesi africani,
  • promuovere l’eutanasia,
  • promuovere il consumo di droghe leggere e la cosiddetta “ideologia gender”
  • fomentare insurrezioni popolari contro i governi di mezzo mondo.

È indubbio che Soros, avendo vissuto in prima persona la perdita di diritti civili e politici come ebreo dell’Ungheria filo-nazista del maresciallo Miklós Horthy, attraverso le sue attività filantropiche si è sempre impegnato, e continua a farlo, nella promozione di una forma di cittadinanza globale per garantire protezione, dignità, diritti e tutele a quegli individui che rimangono a margine delle società politiche e civili come i rifugiati, i dissidenti politici e le minoranze etniche di ogni parte del mondo e questo suo impegno ed influenza spaventa i governi.

Per la sua attività di economista ha ricevuto premi ed onorificenze come un titolo di dottorato onorario della New School for Social Research di New York e dell’Università di Oxford nel 1980, della Yale University nel 1991 e la laurea in Economia all’Università di Bologna nel 1995.

Nel gennaio 2014 Soros è stato classificato numero 1 nell’elenco LCH Investments dei primi 20 manager per aver guadagnato quasi 42 miliardi di dollari dal lancio del suo fondo Quantum Endowment nel 1973 e nel 2018 è stato eletto uomo dell’anno dal Financial Times.

Ha anche scritto alcuni libri come unico autore o coautore, tra cui:

  • “L’alchimia della finanza” nel ‘95,
  • “La Crisi del Capitalismo globale” nel ‘99 e
  • “Società aperta: rinnovare il Capitalismo globale” nel 2000.

Tamiko Bolton, terza moglie di Soros

Soros nel corso della sua vita ha avuto 3 mogli e due divorzi: ha sposato la prima, Annaliese Witschak, nel 1960 da cui ha divorziato nel 1983 e da cui ha avuto 3 figli. La prima signora Soros era un’immigrata tedesca rimasta orfana durante la Seconda Guerra Mondiale che, pur non essendo ebrea, aveva comunque vissuto la privazione e lo sfollamento causati dal conflitto e, per questo, molto fu gradita alla famiglia di George.

Nello stesso anno del divorzio, Soros sposa una donna, Susan Weber, di venticinque anni più giovane di lui con cui mette al mondo altri due figli e da cui divorzia nel 2005.

Nel 2008 incontra la sua attuale e 3^ moglie, Tamiko Bolton, di 42 anni più giovane che sposa nel 2013. Figlia di un’infermiera nippo-americana e di un comandante navale in pensione, Tamiko è cresciuta in California e, dopo aver conseguito la laurea all’Università dello Utah e un Master in Business Administration presso l’Università di Miami, ha iniziato a lavorare come consulente nel settore dell’istruzione e della salute.

Farmacista autorizzata, si è poi affermata come imprenditrice, fondando una società di vendita on line di integratori alimentari e vitamine. Insegnante di yoga certificata, ultimamente ha lanciato un’altra piattaforma online per dare lezioni di educazione yoga e conoscerne i vantaggi.

Con queste sue attività imprenditoriali ben avviate, è una donna di affari di successo e non una “cercatrice d’oro” che ha sposato un uomo famoso come qualche volta l’hanno voluta dipingere i rotocalchi scandalistici. È inoltre poco avvezza alle presenze pubbliche ed ai social media.

Nonostante questo però, il suo nome è stato portato per la prima volta all’attenzione pubblica per una battaglia legale in cui è stata trascinata da un ex partner di Soros, Adriana Ferreyr, attrice di soap opera brasiliana che ha presentato una causa da 50 milioni di dollari contro di lui, sostenendo che aveva promesso di regalarle un appartamento di Manhattan da 1,9 milioni di dollari e che alla fine ha invece donato alla Bolton. Oggi, oltre ad amministrare le sue attività, è partner nella gestione dei fondi Soros e molto spesso è vicina al marito quando viene invitato a degli eventi economici mondiali in tutta Europa.

Appassionata di filantropia, dona regolarmente ad enti di beneficenza che si concentrano sulla protezione del pianeta dai pericoli del riscaldamento globale; sembra che abbia anche partecipato, insieme al marito, ad un vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Con Soros continua a sostenere e finanziare anche tante altre iniziative di beneficenza tra cui, nel 2019, quella per il partito di Emma Bonino “+Europa” che la coppia ha sovvenzionato con una donazione di 100.000 euro ciascuno per le elezioni europee.

Giulio Benvenuti
Sono fondatore di un hedge fund e fornisco consulenza sulla creazione e sviluppo di hedge fund e veicoli d’investimento con sottostante finanziario, real asset e private Equity / Venture Capital.

Dopo aver lavorato diversi anni in due tra le principali reti di consulenza finanziaria in Italia, ho avviato un attività in proprio fornendo in modo indipendente advisory finanziaria e specializzando le mie competenze negli hedge fund.
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