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Cosa sono i megatrend?

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Si parla sempre più spesso di megatrend anche nel campo finanziario e approfondirne il significato, quali sono stati quelli che hanno segnato il nostro passato, quali saranno invece i megatrend futuri che influenzeranno maggiormente le nostre vite e soprattutto quali sono i criteri da utilizzare per chi vuole investire in questi progetti globali che stanno modificando il mondo, è fondamentale per chi vuole creare un valore al proprio investimento.

Per definirli letteralmente, prendo in prestito quella della Oxford University Press secondo cui i megatrend sono quei cambiamenti importanti nel progresso di una società o di qualsiasi altro campo o attività particolare.

In parole semplici sono quell’insieme di forze, tendenze ed evoluzioni in atto, in grado, con la loro potenza, di produrre cambiamenti significativi sul lungo termine in tutti gli aspetti della nostra vita e del nostro lavoro. Sono quindi quei fenomeni dirompenti che indicano la direzione che sta prendendo il mondo a livello sociale, demografico, ambientale e tecnologico e la loro influenza sarà così impattante che decideranno il destino delle società per molti anni a venire.

Nella comunicazione quotidiana utilizziamo spesso il termine trend ma, anche se si tratta di due parole simili, esprimono due concetti diversi: con trend ci si riferisce a tendenze più o meno forti che, pur avendo un effetto nel presente, vengono identificate come passeggere e si caratterizzano per una loro durata relativamente breve.

I megatrend invece sono in grado, per la loro forza, di trasformare la società, l’ambiente e il nostro modo di vivere e di pensare in maniera definitiva e, per questo motivo, è necessario che operino in orizzonti temporali molto più a lungo termine: devono essere in atto da almeno 10-15 anni ed avere la tendenza a proseguire negli anni futuri.

Il termine megatrend venne coniato dallo scrittore John Naisbitt, che nel 1982 pubblicò negli Usa un libro di successo, riuscì a vendere 1 milione e 400.000 copie, intitolato appunto “Megatrends” e dedicato alle analisi delle profonde trasformazioni che si sarebbero realizzate nella società e nell’economia americana nel decennio successivo.

Naisbitt spiegò in tutti i suoi dettagli la trasformazione che si stava verificando negli Stati Uniti negli anni ’80, che da società industriale stava diventando una società basata sull’informazione e per questo motivo invitava i propri lettori ad adeguare la propria attività a questa nuova realtà perché, se ci si prepara a gestirla correttamente, si riesce a volgerla a proprio favore e farla diventare fonte di profitto.

Il concetto che Naisbitt voleva esprimere è che i megatrend hanno degli impatti significativi non solo sulle nostre abitudini di vita e di spesa ma anche sulle politiche dei governi e sulle strategie aziendali e cercare di individuarli in anticipo significava comprendere e mettere a frutto economicamente l’evoluzione della società e della cultura.

I mega trend del passato

I megatrend sono sempre esistiti, ogni epoca storica ha avuto dei cambiamenti epocali che hanno inciso sulle scelte dell’uomo. Pensiamo per esempio a quanto l’avvento dell’elettricità sia stato una rivoluzione storica che ha segnato l’era moderna: oggi non ci diamo più importanza ma riflettiamo cosa succederebbe alla quotidianità senza l’energia elettrica, oppure nelle imprese realizzate dall’uomo e nelle scoperte di dottori e scienziati.

Che dire poi dell’invenzione delle macchine o più semplicemente di quella dell’auto e di tutti gli altri veicoli a motore? Da secoli l’essere umano non riesce a fare a meno dell’utilizzo dell’auto: soprattutto dopo la seconda guerra mondiale e gli inizi degli anni ‘50, c’è stato un incremento esponenziale di questo settore ed ogni membro dell’intera popolazione mondiale ha fatto sacrifici per poterla comprare.

Quello delle automobili è anche il classico esempio di un megatrend che nel tempo ha perso un po’ della sua forza fino ad arrivare all’ultimo decennio in cui in America la guida delle auto private è diminuita di circa il 10%. E’ stato accertato, infatti, che gli Americani attualmente percorrono al volante circa 500 chilometri in meno rispetto al 2000, e che meno del 70% dei diciannovenni di oggi ha la patente di guida, rispetto al 90% circa di 20 anni fa.

E in futuro le auto perderanno quasi totalmente il loro fascino, alcuni studiosi hanno assicurato che le vendite dei veicoli negli USA subiranno una contrazione intorno al 40% e sulle strade ne circoleranno meno di 100 milioni rispetto ai 250 milioni attuali. Una delle motivazioni più importanti di questa controtendenza, oltre al progresso tecnologico che viaggia a ritmi vertiginosi e che ha creato prima le auto elettriche e poi quelle con il pilota automatico da parte di Tesla, è nell’aumento di interesse verso la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali mondiali da parte dei privati cittadini, delle aziende e soprattutto delle forze politiche e governative.

Le macchine sono altamente inquinanti, provocano danni all’ambiente e quindi nei prossimi anni diventeranno, sempre di più, oggetto di normative molto restrittive.

Un altro megatrend passato, ma che continua anche attualmente ad esercitare i suoi effetti e di cui ancora oggi ci si chiede come ha fatto l’essere umano a vivere senza, è internet, un progresso che continuerà ad essere indispensabile nella realtà civile.

Sarà mai possibile tornare indietro nel tempo e vivere senza? La risposta è scontata ed i progressi che vengono compiuti ogni giorno dalla scienza e dalla tecnologia ne sono la controprova più fedele.

I mega trend futuri

Individuare con precisione quali saranno i megatrend futuri non è un’operazione semplice sia perché non esiste una visione uniforme su quali tendenze possano essere considerate dei veri megatrend sia perché c’è un gruppo di professionisti e di istituti di ricerca che si occupano di aggiornarne annualmente la lista. Non essendo quindi possibile prevederli tutti, vorrei porre l’accento su quelli che il Centro di Ricerca della Commissione europea (JRC) “EU Policy Lab” ritiene più rilevanti per i Paesi dell’Unione Europea:

  • sostenibilità: sicuramente quello della crescita sostenibile e quindi della salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali è il tema più scottante ma anche quello più alla moda per la popolazione, le imprese ed i Governi che, con le loro politiche ed i loro programmi, hanno messo al centro la tutela della collettività.
  • Accelerazione del cambiamento tecnologico e iperconnettività: siamo di fronte alla quarta rivoluzione industriale, quella digitale, dove l’aumento molto rapido dello sviluppo della tecnologia, soprattutto della robotica e dell’intelligenza artificiale, sta modificando le società e la vita di ognuno di noi diventerà sempre più connessa a un dispositivo.
  • Cambiamenti demografici e sociali: si profila uno scenario dove l’aumento degli squilibri demografici, con nascite sempre minori ed un maggiore invecchiamento della popolazione, l’incremento degli over 60 e delle aspettative di vita media, determineranno la trasformazione, speriamo in meglio, del settore sanitario e delle abitudini di noi consumatori.
  • Centralità e tutela della salute che si prepara a vivere nuove sfide e che già con la pandemia ha subito un’evoluzione esponenziale e dove la digitalizzazione avrà un ruolo sempre più fondamentale.
  • Cambiamenti climatici e diminuzione delle risorse: altri due temi che sono al centro delle agende dei governi di tutto il mondo e al contempo sono un chiodo fisso nei pensieri della popolazione. E’ noto già da molti anni quanto sia cresciuto l’impatto del riscaldamento globale e quanto invece le risorse idriche stiano diminuendo sempre di più, con conseguenze catastrofiche per la nostra agricoltura e più in generale per la nostra qualità di vita.

Aumento dell’influenza dell’est e del sud del mondo con il conseguente cambiamento del potere economico che è già passato nelle mani della Cina e lo sarà sempre di più in quelle di altri Paesi emergenti, per cui un continente come l’Asia, dal ruolo di produttrice di beni per i paesi più sviluppati passerà ad essere una destinazione importante per beni di consumo e di servizi, diventando nel prossimo futuro il motore del mondo.
Accanto a questi altri megatrend, ce ne sono altri, non di minore importanza, che stanno già influenzando, e lo faranno ancora per molti anni, il nostro modo di vivere e di pensare: accelerazione dell’urbanizzazione, aumento del consumismo, cambiamento nel lavoro, diversificazione dell’istruzione e dell’apprendimento, aumento dei flussi migratori, diversificazione delle diseguaglianze e cambiamenti nei modelli di sicurezza, che avranno un ruolo sempre più determinante e dovranno essere di volta in volta sempre più performanti, per avere la forza di contrastare conflitti violenti e l’accesso alle armi più potenti.

Come investire nei Megatrend?

Anche se i grandi cambiamenti epocali accompagnano da sempre l’essere umano nella sua esistenza, è degli ultimi anni che dei megatrend se ne sente parlare anche nel mondo finanziario come temi di investimento. E’ un fatto accertato ormai che, nonostante questi fenomeni si evolvano indipendentemente da ogni ciclo economico e sebbene abbiano la capacità di svilupparsi con ritmi e modi diversi, ognuno di loro ha il potere di condizionare e di cambiare il panorama finanziario.

Molte persone pensano che, per investire, basti conoscere nel dettaglio i singoli strumenti finanziari e sia sufficiente aver conseguito un po’ di padronanza per riuscire a valutarne le performance.

Purtroppo non è così semplice, questo modo di pensare è una concezione troppo limitata di approcciare questo settore perché, per operare al meglio nei mercati, bisogna averne una visione d’insieme, ovverosia è necessario anche saper riconoscere ed intercettare tutti i grandi temi, che sono in grado di segnare l’economia globale e favorire lo sviluppo della società civile.

Molte delle aziende che oggi sono in espansione devono il loro successo proprio al fatto che sono riuscite ad individuare ed a sfruttare alcuni di questi megatrend in atto ma, poiché queste tendenze vengono considerate come dei fattori strutturali indipendenti da ogni ciclo economico, investire in uno di loro ha aiutato le imprese, che ci hanno creduto, a cavalcare con profitto questi orientamenti a lungo termine ed a posizionarsi in quegli ambiti dove era possibile un potenziale più elevato di crescita strutturale, senza dover essere legati per forza ad una qualunque fase del ciclo.

Unica controindicazione in questa strategia di investimento è che non sempre si riesce ad individuare con chiarezza i megatrend che avranno il maggiore impatto sull’economia e quali saranno le aziende in grado di intercettarli con il maggiore profitto, così come non è costantemente possibile avere una chiara visibilità degli utili futuri dei settori legati a loro.

Una buona opportunità per noi italiani potrebbe essere quella di investire in quei settori che verranno finanziati dal Programma Nazionale di Recupero e Riabilitazione, il famoso PNRR, come le nuove tecnologie, la robotica e le soluzioni green oppure in società che sono sensibili alla sostenibilità e quindi ai criteri ESG di ambiente, società e governance.

In tal senso, è nata una nuova tipologia di prodotti finanziari, i fondi comuni megatrends, le cui politiche di investimento sono ispirate proprio a queste nuove tendenze e sono 3 comparti azionari a collocamento continuo del fondo di diritto lussemburghese Eurizon Fund.

Inoltre il consiglio è quello di investire solo una piccola parte del proprio capitale in questi fenomeni di grande interesse, quella che viene definita satellite, e di scegliere sempre strumenti diversificati.

Nel panorama finanziario ne esistono sia alcuni specializzati in singoli megatrend sia altri maggiormente diversificati che ne abbracciano diversi contemporaneamente. E’ infatti possibile investire nei fondi sui megatrend ad ampio respiro, attraverso ETF che abbraccino una vasta gamma di aziende e settori oppure in quelli con ETF specifici, dalle energie rinnovabili alle auto elettriche, dai prodotti realizzati con materiali riciclati alla realizzazione di macchinari agricoli maggiormente sofisticati da un punto di vista tecnologico.

Secondo alcuni sondaggi, questa degli investimenti negli ETF tematici è destinata a diventare l’area con la maggiore crescita nel mercato europeo dei prossimi anni e, per tutti quelli interessati a destinare anche solo una parte del proprio capitale in questi fenomeni di grande interesse, oltre a realizzare rendimenti potenzialmente elevati nel lungo periodo, significherebbe partecipare e supportare gli sviluppi futuri dell’economia mondiale.

Giulio Benvenuti
Sono fondatore di un hedge fund e fornisco consulenza sulla creazione e sviluppo di hedge fund e veicoli d’investimento con sottostante finanziario, real asset e private Equity / Venture Capital.

Dopo aver lavorato diversi anni in due tra le principali reti di consulenza finanziaria in Italia, ho avviato un attività in proprio fornendo in modo indipendente advisory finanziaria e specializzando le mie competenze negli hedge fund.
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