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Personaggi famosi di Vicenza

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I personaggi famosi di Vicenza, nonostante le dimensioni della città veneta sono veramente tanti. Vicentini di nascita o di adozione che si sono distinti nella scrittura, nell’imprenditoria, nell’architettura ma anche nello spettacolo e nello sport e che hanno portato il nome di Vicenza nel mondo. 

Possiamo perciò accostare personaggi come Mariano Rumor, Roberto Baggio e Antonio Fogazzaro che con le loro imprese, i loro scritti e la loro opera hanno dato lustro alla città di Vicenza. 

Conosciamo prevalentemente gli architetti, gli imprenditori e gli scrittori, ma anche in ambito persone come: 

  • Gelindo Bordin, campione olimpico di maratona nel 1988 
  •  Thomas Ceccon, argento e bronzo nelle staffette di nuoto a Tokyo 2020. 
  • Paolo Rossi, nato a Prato ma adottato dalla città di Vicenza, legato al Vicenza Calcio, oltre che alla Nazionale. 

Nel campo della musica doverosa menzione deve essere fatta per:

  • Gianni Ferrio, direttore d’orchestra, arrangiatore e compositore di molte colonne sonore dei film di Totò e di canzoni indimenticabili come Parole parole, Io non gioco più e Piccolissima serenata. 
  •  Francesca Michielin, Sangiovanni, Madame e Leiner Riflessi, frontman del gruppo Dear Jack. 

Ed infine, tra i personaggi famosi di Vicenza, voglio ricordare anche il fisico Federico Faggin, inventore del microprocessore, l’attrice americana, nata a Vicenza, Amy Adams famosa per aver interpretato film come Prova a prendermi, Come d’incanto e Una notte al museo 2, e la religiosa di Brendola Maria Bertilla Boscardin proclamata santa nel 1961.

Architetti famosi di Vicenza

Padre di tutti gli architetti di Vicenza, famosi e non, è senz’altro Andrea Palladio

Anche se nato a Padova, viene considerato a tutti gli effetti l’esponente più illustre della “città di Vicenza”, chiamata appunto la città del Palladio. 

Architetto, teorico dell’architettura e scenografo del Cinquecento, fu considerato uno dei maggiori esponenti dell’architettura classica. Il suo vero nome era Andrea di Pietro della Gondola, nacque nel 1508 da un’umile famiglia e si formò, influenzato dall’architettura greco-romana, sotto la guida di Gian Giorgio Trissino dal Vello d’Oro, nobile colto e raffinato, letterato studioso della lingua italiana e architetto per passione che introdusse Andrea di Pietro nell’aristocrazia veneta, dandogli il soprannome di Palladio. 

Sotto la Repubblica di Venezia, il Palladio venne incaricato di progettare chiese ma soprattutto ville e palazzi per l’aristocrazia nobiliare, che poi dall’Unesco verranno considerate Patrimonio Mondiale per un totale di 23 ville e di 24 palazzi in tutto il territorio veneto, di cui 15 e 10 tra Vicenza e provincia. Tra le sue opere maggiori cito la Basilica Palladiana, riconosciuta come Monumento Nazionale, il Teatro Olimpico, primo esempio di teatro stabile coperto realizzato in epoca moderna nel mondo occidentale e villa Almerico Capra detta “La Rotonda”. 

Dieci anni prima di morire, anno 1580, pubblicherà Il più importante dei suoi scritti “I Quattro libri dell’architettura” dove Illustrerà le sue opere e tratterà il tema del rapporto fra civiltà e natura, a cui poi si ispireranno nel ‘700, i filosofi dell’illuminismo. 

E’ stato un artista che ebbe un grande seguito nelle generazioni successive, l’imitazione del suo stile diede vita al palladianesimo che durò 3 secoli e fu di ispirazione per gli architetti di tutto il mondo: sono neopalladiani, infatti, alcuni dei più importanti edifici degli Stati Uniti d’America come la Casa Bianca o il Campidoglio, la cui unità di misura era il piede vicentino, e fu per questo che, nel 2010, il Congresso USA ha dichiarato il Palladio come il “Padre dell’architettura americana”. 

Tanti altri architetti sono nati ed hanno operato in città nel corso dei secoli come ad esempio Vincenzo Scamozzi che operò tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600 e per cui “l’Architettura è scienza” e doveva seguire regole precise. 

A Vicenza ebbe il merito di completare alcune opere del Palladio come La Rotonda e il Teatro Olimpico con la costruzione della scena lignea e progettò alcune ville tra la città e la provincia. La sua opera più famosa fu Villa Pisani a Lonigo, dove trae l’ispirazione dal Pantheon romano ma lo ricordiamo, tra le tante, anche per Villa Trissino, Palazzo Caldogno Tecchio e Villa Godi in città e per Palazzo Thiene Bonin a Longare e Palazzo Verlato Putin a Villaverla.

Un architetto della metà del ‘700, suo erede ma che ha soprattutto valorizzato l’opera del Palladio con le sue pubblicazioni “Le fabbriche e i disegni di Andrea Palladio”  e “Le Terme dei Romani, disegnate da A. Palladio fu Ottavio Bertotti Scamozzi, esponente del neoclassicismo veneto che a Vicenza ha progettato la Facciata del Teatro Eretenio, Casa Gastaldi “del Setaiolo”, la trasformazione in loggetta della Torre delle mura duecentesche della città e altre ville in provincia.

Un altro esponente del palladianesimo sempre di quegli anni fu Ottone Calderari, considerato un purista del celebre architetto e che viene ricordato per i restauri ed i rifacimenti di Villa Trissino e Villa Porto a Vivaro, o per delle nuove costruzioni, come Palazzo Loschi.Altri architetti famosi che operarono a Vicenza tra il Settecento e l’Ottocento furono Ottone Calderari, il suo discepolo Antonio Piovene e Giovanni Miglioranza.

Imprenditori famosi di Vicenza

Laboriosi e pragmatici gli imprenditori vicentini che si sono distinti nella storia sono veramente molti. 

Il primo da ricordare è Bortolo Nannini che nel 1779 fondò la Distilleria Nardini a Bassano del Grappa. 

Questa distilleria vanta ancora oggi alcuni primati: è la più antica, la prima a vapore, ha creato la prima grappa in Italia ed una delle più grandi nel mondo.

Un altro nome del passato, più precisamente dell’800, sicuramente da ricordare è Alessandro Rossi che nacque a Schio e fu anche un politico, deputato e senatore, di un certo rilievo del Regno d’Italia. 

Le sue riforme furono soprattutto per l’industria laniera che portarono la Lanerossi, sua azienda di famiglia, ad essere una delle più importanti in Italia. 

Sempre nell’Ottocento e diretto concorrente della Lanerossi è stato Gaetano Marzotto sr che ebbe il merito di industrializzare la fabbrica fondata dal padre Luigi, riunendo in una sola azienda le singole attività laniere che venivano svolte dalla famiglia presso delle lavoranti a domicilio. 

Suo nipote Gaetano Marzotto jr ebbe, nel corso del XX° secolo, invece il merito di ingrandire ed internazionalizzare la sua impresa, rendendola una dei più importanti produttori nazionali di filati e tessuti e facendola diventare la principale azienda esportatrice all’estero.

Altro nome che in quegli anni ha fatto conoscere Vicenza in tutto il mondo è stato Tullio Campagnolo che qualcuno ricorda anche come ciclista ma che ebbe la sua notorietà, grazie alle sua invenzione del mozzo a sgancio rapido per cui, con un manovra semplice e veloce, si potevano montare e togliere le ruote di una bicicletta. 

Fu così che nel 1933 fondò la Campagnolo, azienda di componentistica famosa in tutto il mondo e che ancora oggi detiene il primato insieme a Shimano e Sram per quanto riguarda i gruppi per le bici da corsa.

Faccio infine tre nomi di imprenditori che in questi ultimi venti anni si sono distinti nei loro rispettivi campi e che hanno sempre rivendicato il loro essere vicentini:

  •  Diego Della Palma
  • Carlo Cracco 
  •  Renzo Rosso

Il primo è un visagista di fama mondiale che il New York Times ha definito come “Il profeta del make up made in Italy” ma è anche scrittore, opinionista televisivo e imprenditore di una propria linea di cosmetici chiamata “Diego dalla Palma Milano”.

Carlo Cracco, allievo di Gualtiero Marchesi e di Alain Ducasse in Francia, è uno chef, gastronomo, scrittore di diversi libri, giudice e conduttore televisivo e proprietario di diversi ristoranti dislocati tra Milano e Portofino. 

Infine Renzo Rosso che, anche se originario della bassa padovana, è un vicentino di adozione noto per aver fondato la Diesel, un’azienda di abbigliamento casual di caratura mondiale. 

Il vicentino Rosso presiede  la OTB (Only The Brave), holding da lui stesso fondata e controlla diversi marchi di moda che lo hanno reso uno dei guru della moda mondiale con la Diesel Farm a Marostica ed è proprietario del Pelican Hotel a Miami e da qualche anno del Vicenza Calcio.

Scrittori famosi di Vicenza

Sono tanti gli scrittori famosi di Vicenza e provincia che nel presente e nel passato hanno segnato la scrittura e la letteratura italiana della loro epoca. Il primo nome illustre in ordine di tempo è quello di Antonio Pigafetta che visse tra la seconda metà del Quattrocento e la prima del Cinquecento, a cui Vicenza ha voluto intitolare la sua istituzione scolastica più antica, il liceo classico fondato nel 1807. 

Scrittore ma anche navigatore e geografo viene ricordato per aver partecipato alla prima circumnavigazione della terra dal 1519 al 1522, organizzata dal portoghese Ferdinando Magellano e conclusa dallo spagnolo Juan Sebastián Elcano, e aver scritto il resoconto dettagliato del viaggio col manoscritto “Relazione del primo viaggio intorno al mondo che viene ritenuto ancora oggi come uno dei più preziosi documenti sulle grandi scoperte geografiche del Cinquecento.

Il nome più illustre del passato è però quello di Antonio Fogazzaro, uno scrittore di poesie, saggi e soprattutto romanzi che visse tra la metà dell’Ottocento e i primi del Novecento. 

Il Fogazzaro ha legato a Vicenza tutta la sua attività letteraria, dopo aver passato un breve periodo della sua vita a Milano e Torino dove ha esercitato la professione di avvocato. Attratto dal pensiero darwiniano e dalla filosofia positivista, Fogazzaro fu autore di conferenze di carattere ideologico-religioso che gli diedero anche prestigio internazionale, diventando un punto di riferimento sempre maggiore nella vita pubblica e che gli valsero la nomina nel 1896 a senatore del Regno d’Italia.

Un altro scrittore del passato molto legato alla propria terra, di cui l’anno scorso è stato festeggiato il centenario della sua nascita, è Mario Rigoni Stern, uno dei pochi superstiti tornati dalla Campagna di Russia, la cui ritirata fu l’oggetto del suo primo e famosissimo romanzo, “Il Sergente nella neve”, dove racconta in tutta la sua drammaticità l’esperienza come sergente degli alpini. 

Accusato da una certa critica di non essere un vero scrittore ma di saper raccontare solo le esperienze personali, dedicherà le sue opere successive al suo mondo fatto di animali, di montagne e dei silenzi dell’altopiano di Asiago. 

Questa sua sensibilità nei confronti della natura, oltre ai vari premi letterari conferiti ai suoi libri, gli valse nel 1998 la laurea honoris causa in scienze forestali e ambientali all’Università di Padova.   

Uno scrittore dei giorni nostri era invece Vitaliano Trevisan che purtroppo ci ha lasciati nei mesi scorsi. Nato a Sandrigo, ha lavorato da giovane prima come impiegato e poi come muratore e falegname. Approda alla scrittura nel 1995 ma il suo lavoro più importante è del 2002, “I quindicimila passi”, ambientato in una Vicenza “anche troppo silenziosa”, dove il protagonista compie 15.000 passi per raggiungere lo studio di un notaio. 

Era un artista poliedrico perché, oltre ai romanzi, i saggi e i racconti, è stato anche attore di film e fiction, regista teatrale, librettista, drammaturgo e sceneggiatore. 

Ed infine Maria Pia Veladiano che prima di diventare scrittrice è stata professoressa di Lettere per oltre 20 anni e dal 2011 è preside, ora a Vicenza. Con il suo primo romanzo, La Vita Accanto, tradotto anche in inglese e francese, vince il Premio Calvino nel 2010, arriva seconda al Premio Strega del 2011 e nello stesso anno vince al “Festival du prémier roman de Chambéry” il premio opera prima per l’Italia. 

Da allora si susseguono successi per cui, nel 2020, viene nominata membro ordinario dell’Accademia olimpica di Vicenza. Anche il 2021 è denso di soddisfazioni con l’uscita del nuovo libro “Adesso che sei qui” con cui vince il Premio Flaiano per la narrativa.

Giulio Benvenuti
Sono fondatore di un hedge fund e fornisco consulenza sulla creazione e sviluppo di hedge fund e veicoli d’investimento con sottostante finanziario, real asset e private Equity / Venture Capital.

Dopo aver lavorato diversi anni in due tra le principali reti di consulenza finanziaria in Italia, ho avviato un attività in proprio fornendo in modo indipendente advisory finanziaria e specializzando le mie competenze negli hedge fund.
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